di Radiogaiaitalia.com
Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) hanno ricevuto nell’ospedale di Idlib pazienti che erano stati detenuti e imprigionati a Damasco e in altre zone della Siria. MSF non ha accesso a Damasco, ma questi pazienti sono stati indirizzati a MSF da un’altra organizzazione.
Le équipe mediche di MSF stanno fornendo le cure necessarie per aiutarli a riprendersi.
“Abbiamo in cura una ex detenuta che trascorso 8 anni nella prigione di Sednaya. Oggi ha 27 anni. È entrata in prigione con suo figlio che all’epoca aveva 3 mesi, oggi ne ha 8. Il bambino non sa cosa sia un biscotto, un albero o un uccello, nemmeno un giocattolo con cui giocare. Non sa leggere né scrivere. Ha visto sua madre subire abusi fisici e sessuali. È stato davvero difficile parlare con lui” raccontano Omar al Omar, responsabile delle attività di salute mentale di MSF a Idlib, e Bilal Mahmood Alsarakibi, responsabile medico di MSF.
Al podcast in alto la testimonianza audio (in arabo, con la traduzione in italiano) di Bilal Mahmood Alsarakibi, responsabile medico di Medici Senza Frontiere a Idlib e di Omar al Omar, responsabile attività salute mentale di MSF a Idlib.
MSF in Siria
In Siria nord-orientale, MSF supporta cliniche di assistenza sanitaria di base offrendo cure per malattie non trasmissibili, supporto psicologico e gestendo un ambulatorio per la malnutrizione e un pronto soccorso. Le équipe di MSF gestiscono un impianto di purificazione dell’acqua nel campo di Ad Al-Hol e rispondono spesso a focolai di morbillo e colera.
(14 dicembre 2024)
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